Nonostante l’approccio chirurgico tradizionale rappresenti ancora in molti casi il “gold standard” nel trattamento delle patologie neoplastiche, l’interventistica micro-invasiva si sta rapidamente diffondendo e rappresenta talvolta l’unica modalità di intervento, nei casi in cui le condizioni cliniche del paziente non consentano l’approccio convenzionale o l’entità della lesione non sia tale da giustificare i rischi connessi all’intervento chirurgico. L’approccio micro-invasivo consente inoltre di intervenire selettivamente sulla porzione di tessuto interessata dalla lesione neoplastica, salvaguardando dunque la parte sana dell’organo e la sua fisiologia; ciò contribuisce al miglioramento della qualità di vita del paziente e dell’efficacia dell’intervento. Nella maggior parte dei casi sono preservate anche le vie di accesso all’organo, non precludendo dunque la possibilità di ritrattamento con diverse modalità, qualora ciò si renda necessario.

Al fine di sviluppare e validare nuove tecniche di interventistica micro-invasiva ELESTA, in partenariato con 3 aziende del territorio e il Dipartimento di Ricerca Traslazionale e delle nuove tecnologie in Medicina e Chirurgia dell’Università di Pisa ha presentato una domanda di cofinanziamento per il progetto SMART su un bando emanato dalla regione Toscana.

Obiettivo generale del progetto è quello di acquisire nuove conoscenze, consolidare ed aumentare il potenziale di ricerca in ambito clinico, scientifico ed industriale delle tecnologie per lo svolgimento di procedure micro-invasive in ambito oncologico tramite lo studio e la messa a punto di innovative tecnologie e metodiche per la realizzazione di un sistema integrato che consenta esecuzione e supporto alle procedure con funzionalità specifiche per applicazioni cliniche di rilevante interesse sanitario quali le patologie degenerative e neoplastiche di prostata e tiroide.

Tale prodotto garantirebbe benefici per il Servizio Sanitario Nazionale, sia in termini economici che organizzativi in quanto le tecnologie realizzate consentiranno una riduzione dell’ospedalizzazione dei pazienti, un ridotto impiego delle sale operatorie e una più efficiente gestione del paziente grazie a trattamenti di tipo ambulatoriale, di breve durata e che non necessitano di ricovero.

Ulteriori vantaggi sarebbero inoltre riscontrabili dal miglioramento di qualità della vita del paziente, grazie ad interventi micro-invasivi svolti in assenza di anestesia generale che consentono al paziente di tornare alle proprie attività quotidiane già a poche ore dall’intervento, determinando quindi un ridotto impatto in termini di costi sociali.

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